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Circa 1 donna su 30 in età fertile e 1 su 20 tra 30 e 49 anni consulta annualmente il ginecologo e/o il medico di medicina generale per menometrorragia. La perdita ematica che ne consegue, che nel tempo può anemizzare la paziente , porta alla necessità di dover mettere in atto tutti gli accorgimenti diagnostici e terapeutici atti a
risolvere il problema. I sanguinamenti uterini anomali come è noto, hanno in realtà varie denominazioni: menorragia, metrorragia, menometrorragia, polimenorrea, ipermenorrea, iperpolimenorrea, stillicidio ematico intermestruale, spotting. Il sanguinamento uterino anomalo è dovuto a cause organiche in circa il 25% delle pazienti e ad alterazioni funzionali dell'asse ipotalamo‐ipofisi‐ovaio (sanguinamento uterino disfunzionale) nei restanti casi. La tipologia dei sanguinamenti uterini anomali cambia infatti col variare dell'età della donna: prevalentemente disfunzionali in età fertile e tra i 20‐40 anni, prevalentemente organiche dopo i 40 anni. Sono perciò necessari strumenti diagnostici precisi per valutare la causa del sintomo e impostare correttamente la conseguente terapia. E’ di fondamentale importanza fare una diagnosi differenziale dunque, per definire quando sia appropriata una terapia medica e quando interviene il chirurgo
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