Alimentare la Salute

Data evento: 
Giovedì, 1 Ottobre, 2015
Luogo: 
Aula A - Clinica Ginecologica Ostetrica - Università di Padova - Via Nicolò Giustiniani n. 3 - 35128 Padova

" Alimentare la salute "  significa matenere costantemente idonea la qualità di vita rispetto alle attività lavorative.Il riferimento alla gravidanza è molto educativo perchè esprime la evidente responsabilità di una madre nel nutrire il proprio figlio in grembo, senza chiedergli cosa gradisce e senza che il feto in utero possa scegliere tra i vari alimenti. Questa condizione ci porta a riflettere sulle caratteristiche "pulite" e "sporche" che utilizziamo quotidianamente. Le cellule necessitano di energia per le loro attività e duplicazione. La principale fonte di energia deriva dagli zuccheri. L’ insulina è per il glucosio come una chiave senza la quale non si apre la porta della cellula: in mancanza d’insulina, il glucosio non entra nelle cellule, è costretto a rimanere fuori e così si concentra nel sangue e nelle urine dando luogo a iperglicemia a glicosuria. Ma, le cellule rimaste senza glucosio,  da dove prenderanno il nutrimento per la loro vita? Le cellule possiedono una fonte energetica alternativa di alto valore nutritivo, vale a dire il grasso, che rappresenta una riserva di energia molto valida. Quasi tulle le cellule “si nutrono”  di grassi e di glucosio, tanto le loro riserve si riformano in continuazione ogni qualvolta noi mangiamo. Per ciò, quando per mancanza d’insulina il glucosio non può entrare nelle cellule, queste cambiano e attingono il loro nutrimento esclusivamente dai depositi di grasso. La combustione all’interno delle cellule dei grassi comporta la formazione di corpi chetonici. In pratica, il glucosio rappresenta un’energia “pulita” (energia elettrica) , i grassi sono invece un’energia “sporca” (carbone che fa fumo e ceneri). In presenza d’insulina, quando la cellula “va” ad energia elettrica mescolata a carbone, cioè glucosio e grassi insieme, le scorie vengono rapidamente eliminate. Ma quando la cellula per mancanza d’insulina deve fare a meno del glucosio, subito si formano fumo e ceneri, vale a dire corpi chetonici. Questi ultimi sono acidi forti che accumulandosi nel sangue, finiscono per renderlo acido e ciò comporta una situazione che, a lungo andare, non è compatibile con la vita stessa. Occorrono giorni perché questa situazione si instauri, ma quando si cade in questo giro, solo alte dosi di insulina riescono a restituire un equilibrio. I corpi chetonici  comportano una riduzione del pH del sangue materno, acidificando il sangue materno.Il pH del feto è un po’ più acido del  pH materno : Le sostanze basiche tendono ad accumularsi nel feto perché diventano più polari e difficilmente riescono ritornare indietro;Le condizioni nelle quali vi può essere un aumento della chetonemia sono rappresentate da: digiuno,  diabete, alcoolismo, esercizio intenso e prolungato, gravidanza, travaglio e parto, occasionalmente lattazione.L’aumento della sintesi di chetoni che si verifica durante il digiuno è un meccanismo di adattamento protettivo per l’organismo; al contrario un eccessivo accumulo di questi è dannoso potendo portare a un’acidosi metabolica.Nei soggetti sani la chetosi fisiologica (postprandiale o a digiuno) non evolve mai in acidosi perché tale progressione è inibita dall’esistenza di beta-cellule pancreatiche integre. L’aumento della chetonemia stimola le beta-cellule a secernere insulina con conseguente riduzione della lipolisi nelle cellule adipose. L’insulina svolge quindi un ruolo importante non solo nell’omeostasi glicemica ma anche nella chetogenesi.